di Carlo Goldoni
con
Massimo Dapporto
Scene di PierPaolo Bisleri
Costumi di Elena Mannini
Musiche di Germano Mazzocchetti
Regia di Antonio Calenda
Quota di partecipazione,
comprendente il biglietto e il trasporto in pullman,
Euro 31,00 da versare all’iscrizione.
Minori di 25 anni Euro 22,50.
Iscrizioni presso la Biblioteca Comunale entro il 18.01.2008
Carlo Goldoni ne “I due gemelli veneziani” porta a livelli altissimi il teatro comico: lo fa usando le tecniche della drammaturgia settecentesca e la sapienza scenica di chi il teatro lo scrive, ma sa anche “farlo”, di chi impone agli attori una parte, ma solo dopo averla costruita sulle loro personali potenzialità e inclinazioni.
Dall’esordio nel 1747 ad oggi, la commedia non ha smesso di sorprendere e divertire, e non ha mai sofferto il peso del tempo. Un capolavoro della scrittura comica caratterizzato da un eccezionale virtuosismo sul classico tema dello sdoppiamento e dall’ incanto del gioco teatrale dei simili e degli opposti.
Separati fin dall’infanzia i due gemelli Zanetto e Tonino non sono a conoscenza l’uno dell’esistenza dell’altro: il destino li conduce improvvisamente nella stessa città. Il primo è ricco e un po’ lento, il secondo, veloce e scaltro, è di contro poverissimo. Impossibile per chi li circonda – servi, amici, fidanzate – non confonderli e scambiarli dando vita a un turbinio di equivoci, rivelazioni, follie.
C’è ne “I due gemelli veneziani” tutto il mondo di sentimenti, inquietudini, emozioni, rivalità e tutto il teatro fatto di equivoci, frenesie, mascheramenti, malintesi che il grande autore veneziano conosceva e che tuttora continuiamo a sentire validi.
E sebbene il plot abbia radici lontane, il genio goldoniano riesce a donargli in un soffio l’universalità. Sarà questo il terreno su cui si muoverà Antonio Calenda, concertatore di un allestimento che equilibrerà realismo e fantasia, dirigendo un cast che saprà armonizzare sensibilità di analisi e virtuosismo interpretativo.
Di assoluta centralità il ruolo del titolo, compito a cui è atteso uno degli attori più versatili e completi che oggi può vantare la scena italiana, l’ottimo Massimo Dapporto. Maturo nell’espressività, è l’attore perfetto per dar vita al paradosso di Zanetto e Tonino, giostrandosi con sicurezza fra i loro opposti caratteri e sintetizzando in un unico corpo il ruolo di antagonista e protagonista, comico e spalla.