I DUE GEMELLI VENEZIANI

Sabato 2 febbraio - Teatro Manzoni Milano

di Carlo Goldoni

 

con

Massimo Dapporto

 

Scene di   PierPaolo Bisleri

Costumi di   Elena Mannini

Musiche di    Germano Mazzocchetti

Regia di   Antonio Calenda

 

Quota di partecipazione,

comprendente il biglietto e il trasporto in pullman,

Euro 31,00 da versare all’iscrizione.

Minori di 25 anni Euro 22,50.

 

Iscrizioni presso la Biblioteca Comunale entro il 18.01.2008

 

 

 

Massimo DapportoCarlo Goldoni ne “I due gemelli veneziani” porta a livelli altissimi il teatro comico: lo fa usando le tecniche della drammaturgia settecentesca e la sapienza scenica di chi il teatro lo scrive, ma sa anche “farlo”, di chi impone agli attori una parte, ma solo dopo averla costruita sulle loro personali potenzialità e inclinazioni.

Dall’esordio nel 1747 ad oggi, la commedia non ha smesso di sorprendere e divertire, e non ha mai sofferto il peso del tempo. Un capolavoro della scrittura comica caratterizzato da un eccezionale virtuosismo sul classico tema dello sdoppiamento e dall’ incanto del gioco teatrale dei simili e degli opposti.

Separati fin dall’infanzia i due gemelli Zanetto e Tonino non sono a conoscenza l’uno dell’esistenza dell’altro: il destino li conduce improvvisamente nella stessa città. Il primo è ricco e un po’ lento, il secondo, veloce e scaltro, è di contro poverissimo. Impossibile per chi li circonda – servi, amici, fidanzate – non confonderli e scambiarli dando vita a un turbinio di equivoci, rivelazioni, follie.

scenaC’è ne “I due gemelli veneziani” tutto il mondo di sentimenti, inquietudini, emozioni, rivalità e tutto il teatro fatto di equivoci, frenesie, mascheramenti, malintesi che il grande autore veneziano conosceva e che tuttora continuiamo a sentire validi.

E sebbene il plot abbia radici lontane, il genio goldoniano riesce a donargli in un soffio l’universalità. Sarà questo il terreno su cui si muoverà Antonio Calenda, concertatore di un allestimento che equilibrerà realismo e fantasia, dirigendo un cast che saprà armonizzare sensibilità di analisi e virtuosismo interpretativo.

scena dueDi assoluta centralità il ruolo del titolo, compito a cui è atteso uno degli attori più versatili e completi che oggi può vantare la scena italiana, l’ottimo Massimo Dapporto. Maturo nell’espressività, è l’attore perfetto per dar vita al paradosso di Zanetto e Tonino, giostrandosi con sicurezza fra i loro opposti caratteri e sintetizzando in un unico corpo il ruolo di antagonista e protagonista, comico e spalla.

 

 
Salva questo testoSegnala ad un amicoStampaTorna alla pagina precedenteTorna alla Home page