Il territorio comprende l’estensione di censuarie pertiche 4128,18 = metri quadrati 2700. 2. Censite scudi 16152, 1, 2. Il suolo è generalmente piano tranne l’elevazione a Levante coperta di vigneti, che separa il coltivo dai boschi. La campagna maggiore di due terzi della suddetta superficie ben coltivata coperta di prosperosi gelsi è fertilissima di frumento, grano turco e miglio.
All’Ovest è limitato il territorio da profonda e ristretta valle in cui vi scorre il torrente Serenza proveniente da Canturio e Figino, e che poco dopo si scarica nel vicino fiume Seveso.
Il terreno è asciutto, e nella state è mancante di acque; il pubblico pozzo posto nella piazza della chiesa a grande profondità, aperto da più di un secolo a spese del conte Andreani, somministra però in ogni tempo acqua sufficiente agli abitanti.
Quattro comode strade si dipartono dal centro del comune, l’una all’Est diretta a Mariano la seconda al Sud che mette a Cimnago e Meda; altra all’Ovest in progetto di essere rinnovata discende alla valle del Seveso da dove si va a Lentate, Copreno, Carimate e Milano, e la quarta al Nord volta a Figino.
Le case componenti il comune sono riunite in un piano al limite della valle della Serenza formando un paesetto, a cui sta di fronte Carimate.
Le tre cassine isolate denominate Cassinetta, Barozza e Rugabella compongono il rimanente dei fabbricati del comune in cui vi abitano n.° 611 individui. Il conte Giacomo Taverna nella casa Manni da lui acquistata vi fece la sua villeggiatura, amena pel giardino, pel roccolo, e pel bosco che discende con andirivieni alla valle della Serenza, soggiorno sempre piacevole a chi ama la solitudine.
Gli abitanti, tranne alcuni particolari, sono robusti contadini separati in piccole famiglie, che nell’inverno lavorano brocchette, e le donne si occupano nella filatura del lino.
Avanti l’aprimento delle strade, molti di questi esercitavano il mestiere del mulatiere per le condotte doganali, per cui i costumi erano alquanto demoralizzati. Presentemente le fanciulle vanno istruendosi nella filatura della seta, intrapresa dal signor Introzzi già da alcuni anni.
Nel comune vi ha una chiesa parrocchiale dedicata a san Donato in una navata, fabbrica del secolo XVI, il campanile è sormontato da una bella calotta di vivo. I due cherubini sull’altare maggiore in marmo di Carrara sono opera del Monti, e dono del conte Giacomo Taverna.
La giurisdizione parrocchiale si estende anche sul territorio di Cimnago frazione del comune di Lentate, ove vi ha un oratorio.
Novedrate deve molto alla pietà del conte Giovanni Mario Andreani, che col suo testamento veramente benefico, nessuno dimenticò. Da lui venne provveduto del cappellano con una messa quotidiana, la chiesa fruisce diversi legati, e le fanciulle da marito il sussidio di alcune doti, cose che regolarmente vengono tutte adempite dal nobile signor Parravicini successo nei possessi Andreani, che questi ha donati allo spedale di Milano.
Il già teologo Giovanni Longhi di Canturio, che qui teneva piccolo possesso, ha favorito i poveri del comune con un lascito annuale, che venne or ora dupplicato dalla pietà dell’attuale parroco signor don Giacinto Giussani.
Carlo Annoni
Prevosto e Parroco della Prepositurale di San Paolo in Canturio
1835
(da: Monumenti e fatti politici e religiosi del Borgo di Canturio)