Gli allievi del Corso di Teatro 2006-2007, | |||
presentano | |||
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LA GIARA | |||
Commedia in un atto di Luigi Pirandello | |||
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L’inquietudine dell’uomo moderno | |||
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L’opera di Pirandello esprime la crisi che investe la società europea fra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, periodo in cui viene meno la fiducia nei valori positivi di giustizia, libertà, progresso: l’uomo si sente sempre più schiacciato da forze che non controlla, sempre meno padrone del proprio destino. È una crisi generata dal superamento della teoria positivista la quale riteneva che la realtà e i comportamenti umani potessero essere rappresentati fotograficamente, oggettivamente, e spiegati scientificamente. Pirandello ci dice che l’uomo è molto più complesso di quel che si pensi e che non è mai completamente conoscibile, nemmeno a se stesso. Egli mette in evidenza il contrasto fra forma e vita. Secondo questo autore, ognuno di noi assume una maschera, costituita dal nostro ruolo sociale e dai conseguenti modi di pensare e di agire. Veniamo quindi fissati in un determinato ruolo, la forma, che impedisce alla nostra vita di fluire liberamente. Quindi ognuno afferma la propria verità. Non esiste più una sola verità, ma esistono tante verità. La mancanza di un punto di vista e quindi di un’ interpretazione comune del mondo crea l’incomunicabilità, l’impossibilità degli uomini di comunicare fra loro. È chiaro che il teatro naturalista e fotografico non è in grado di rappresentare queste tematiche. Occorre adottare linguaggi più adeguati, anche se non necessariamente nuovi. | |||
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Personaggi |
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Interpreti |
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Don Lolò Zirafa |
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Gianni Moretto | |
Zi' Dima Licasi |
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Riccardo Radice | |
L'avvocato Scimè |
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Davide Chinello | |
'Mpari Pè |
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Luca D’Ambrosio | |
Tararà |
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Arianna Procopio | |
Fillicò |
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Emma Porro | |
La 'Gnà Tana |
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Leonarda Caico | |
Trisuzza |
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Arianna Romano | |
Carminella |
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Elisa Siragusa | |
'A sturdita |
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Viviana Panzeri | |
Un Mulattiere |
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Laura Carrettin | |
Nociarello |
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Antonella Brosio | |
Il suonatore |
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Giorgio La Gamba | |
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Costumi |
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Laura Carrettin | |
Suoni e luci |
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Massimo Allevi | |
Assistente alla regia |
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Elena Amati | |
Regia |
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Fabio Sarti | |
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Luigi Pirandello | |||
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Nato ad Agrigento in una famiglia borghese e liberale, Luigi Pirandello (1867-1936) studia a Palermo, dove si iscrive contemporaneamente alle facoltà di legge e di lettere. Sceglie infine gli studi letterari, che prosegue a Roma e conclude a Bonn, dove si laurea con una tesi sul dialetto di Agrigento. Nel 1892, tornato in Italia, Pirandello si stabilisce a Roma, dove allaccia contatti e legami con l’ambiente delle riviste “Nuova Antologia” e “Il Marzocco”. Lo scrittore Luigi Capuana, suo conterraneo, lo incoraggia a dedicarsi alla scrittura di romanzi. Nel 1893 sposa Antonietta Portulano, dalla quale avrà tre figli; in seguito al grave dissesto economico del suo patrimonio familiare, si dedica all’insegnamento di letteratura italiana all’Istituto superiore di magistero, dove manterrà l’incarico fino al 1921. Gravi, inoltre, le difficoltà familiari, provocate anche dal progressivo squilibrio mentale della moglie. Oltre all’insegnamento, Pirandello può contare su numerose collaborazioni a riviste; su ‘Nuova Antologia”, dietro un anticipo di mille lire, pubblica a puntate nel 1904 il romanzo Il fu Mattia Pascal. A partire dal 1909, scrive con maggiore frequenza poesie, romanzi e novelle. Inizia anche a scrivere per il teatro, dove aveva debuttato come autore nel 1910 con l’atto unico Lumìe di Sicilia, a cui seguono, negli anni successivi, alcuni dei suoi lavori più famosi, tra cui l’atto unico La giara scritto nel 1909, direttamente elaborato dalla novella ‘A giarra. |
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